martedì 16 aprile 2024

Le orme di Dossetti.

 A Bologna presentazione del libro "Le orme di Dossetti" Edizioni Intra. La pubblicazione nasce dalla serie di iniziative organizzate da LAB diretto da Giuseppe Giliberti. .

E' stata una significativa occasione per riprendere il discorso su Giuseppe Dossetti, un grande protagonista dalla Resistenza all'attualissima difesa della Costituzione alla visione del mondo basata sull'interrelazione e il rifiuto della logica dei blocchi. . Interventi di Chiara Pazzaglia, Giuseppe Giliberti, il Sindaco di Bologna Matteo Lepore, Walter Vitali, Mario Chiaro, e mio. Fra gli altri autori presenti Laura Renzoni Governatori, Alessandro Albergamo, Pietro Maria Alemagna , che ascolteremo presto in altre presentazioni. L'Auditorium di Sala Borsa gremito, nonostante importanti incontri culturali in contemporanea, dimostra l'interesse per un approccio alto e non rassegnato anche nel terribile frangente che attraversiamo. Andiamo avanti.



giovedì 11 aprile 2024

BIBBIANO

 BIBBIANO

A lungo, con pochi amici e compagni, peraltro molto qualificati, mi sono trovato, con ristrettissimi mezzi mediatici, a contrastare l'onda, privatistica e reazionaria, antiscientifica, fanatica o anche solo strumentalizzata, diretta contro Foti, contro gli esponenti politici di sinistra coinvolti, più in generale contro i diritti dei bambini in nome dei presunti superiori diritti della famiglia genitoriale.
Oggi sappiamo, una volta di più, che le argomentazioni di quell'ondata limacciosa erano gravemente sbagliate o false.
Non aggiungo altro, se non che -mutatis mutandis. è poi ugualmente avvenuto, e ancora avviene, su Covid e vaccini e altre volte. Assente o troppo troppo prudente la sinistra importante e,tutti, o quasi, i suoi esponenti. Riflettiamo. (Davide Ferrari)

domenica 24 marzo 2024

La strage di Mosca. Lo stragismo islamista oggi. Conseguenze nella guerra in Ucraina.

 LA REALTA' DELLA GUERRA -76

La strage di Mosca. Lo stragismo islamista oggi. Conseguenze nella guerra in Ucraina. Non basta sperare con il fiato sospeso che non vi siano escalations ulteriori Un movimento per tregua immediata, la trattativa l'armistizio.
E' molto presto per avere fondamenti certi di una analisi sullo specifico di quest'ultimo orrendo massacro. Si possono forse azzardare alcune, poche, considerazioni sugli aspetti generali del terrorismo stragista islamista o comunque di matrice islamista. Un punto di partenza è che si tratta, nonostante le sconfitte che ha ricevuto, anche e soprattutto dalla Russia in Siria, di un soggetto autonomo, che vuole agire nel quadro attuale di spaventosi avvitamenti bellici, ma non ne è strumento ed ha proprie vicende e scelte e propri tempi. A GRANDISSIME LINEE e con GRANDE AZZARDO si può dire che mentre il Medio Oriente è sempre più occupato da eserciti e offre meno possibilità di "protagonismo" per questi terroristi, il quadrante più a nord caucasico-iranico, sempre praticato, ritorna ad essere gravido di folli speranze e oggetto di urgenti destabilizzazioni. Ma è veramente difficile ogni generalizzazione. La seconda considerazione è invece politica e, a mio parere, invece del tutto certa. La guerra in Ucraina è un gravissimo fattore di crisi, non solo una inaccettabile invasione che va fermata. Già oggi il mondo è con il fiato sospeso nella speranza, passiva, che non si inneschi dopo la strage, una escalation da parte russa cui seguirebbe, inevitabilmente una risposta della Nato, ormai coinvolta "fino al collo". La necessità vitale è quella di uscire dalla passività, di far udire la voce dei popoli per bloccare, uso questo termine non a caso, la guerra e chiedere trattative ed armistizio, militarmente garantito. Ogni settimana che passa il pericolo aumenta per l'Ucraina e, se intervenisse ancor di più la Nato, per il mondo intero, che bisogna saperlo, non potrà esimersi e non si esimerà se Kiev stessa sarà d fronte alla caduta. Certo il pericolo è sommo anche per il piccolo paese europeo ed occidentale dove noi siamo nati e viviamo.

martedì 28 novembre 2023

CULTURA, VIVERE O SOPRAVVIVERE?

coalizionecivicabo
 

Grazie a tuttə!

In tante e tanti ieri sera, in una sala piena, per discutere di cultura a Bologna oggi, tra condizioni di lavoro e visioni future.
Un tema complesso che abbiamo cercato di approfondire a partire dalle testimonianze di chi oggi in città con la cultura lavora e da alcune domande e suggestioni sul tema.
Un momento di dialogo importante e necessario per il quale ringraziamo tutte le persone intervenute nel corso della serata e gli ospiti presenti, per la partecipazione e per la qualità del dibattito: Veronica Ceruti, Mattia Spadoni, Enrico Tabellini, Davide Ferrari, Antonella Agnoli e Elena Di Gioia.

Un grazie anche ai nostri Marco Nardini ed Evelina Pasquetti per la moderazione dell'incontro, in attesa di proseguire questo confronto in momenti e appuntamenti futuri.

https://www.instagram.com/p/C0MwX4Bs-5a/?fbclid=IwAR2xwhVoSqcAnePC95hXYRfRpeixKuru3KgIAJns2qweyrCUEk2yIndBx2g

lunedì 7 agosto 2023

LA "FAMIGLIA" DELLA DESTRA E LA STRAGE DEL 2 AGOSTO

 È il cognato. Fatti di famiglia? No, secondo l’On. Bersani, e tutti coloro che da Bologna e da Roma hanno commentato la vergognosa dichiarazione di Marcello De Angelis, funzionario della regione Lazio, la cui sorella ha sposato Luigi Ciavardini. Un cognato presuppone una famiglia e la “famiglia”, allargata, è quella della Destra estrema italiana. Da sempre questa Destra è, fuori e dentro i suoi partiti maggiori, contigua con le frange stragiste e, ancora oggi, la Destra che conta è pronta a difenderle nella vicenda più sanguinosa che hanno determinato: la strage di Bologna. De Angelis quindi non sembra, come invece si presenta, un eroe solitario, titanico, pronto a sfidare tutti i poteri pur di gridare all’Italia l’innocenza di quelle bande armate che, come lui stesso dice, e come dice la sua fedina penale, ha ben conosciuto. È la prima tromba di un’orchestra che presto suonerà, per cercare di cancellare processi e sentenze. Sembra necessario porsi una domanda preliminare. Chi glielo fa fare, alla Destra? Meloni governa, accolta bene, a quel che sembra, nelle più grandi capitali dell’occidente. Il sostegno all’Ucraina, le viene detto senza ambasce, vale più di tutto e cancella tutto. La presidente Meloni può stare tranquilla, la sua identità non preoccupa. E allora? È solo uno sfogo di chi costretto a stare al gioco piú centrista del presidente, si sfoga sulla storia? Si tratta delle ubbie di una generazione, oggi al potere, ma cresciuta nelle sedi della Fiamma a pane e leggende fascistoidi, anche sul 2 agosto e sulle bombe della “strategia della tensione”? Forse c’è molto di più. Sul 2 agosto si gioca una partita identitaria di vasta portata. L’orrenda strage dimostra da che parte era la cieca violenza scatenata per ottenere (mantenere?) il potere. La città colpita è stata Bologna, nulla di meno neutrale. Terminata la stagione delle grandi vittorie elettorali del PCI e dell’Unità nazionale, si voleva ricacciare indietro per sempre il Partito Comunista Italiano, quello più grande e avanzato del mondo delle libere elezioni. Negare il 2 agosto vuol dire cancellare la radice democratica più profonda, che dalla Resistenza passò alla Costituente e, nonostante la guerra fredda e ciò di cui parliamo, si vide ancora in quei giorni. Sandro Pertini e tutta la nazione si strinsero in solidarietà alla città del PCI. Quel partito non esiste più da decenni, ma il PD è nato anche da quella radice. Se passa l’idea che non esiste, che si tratta di una continuità basata su menzogne, è definitivamente affermata una “storia” secondo la quale la Destra può vantare legittimamente il suo fascismo e la Sinistra deve tacere perché sorella dei cosacchi. Una risposta c’è già stata. Abbiamo visto, in questo 2 agosto, la manifestazione che con mirabile, quasi incredibile, volontà Bologna perpetua ogni anno. La piazza della stazione era piena. Il Presidente Mattarella ha citato, capiamo ora quanto opportunamente, le sentenze contro gli esecutori della strage. È richiesta però una risposta che coinvolga tutto il Paese e soprattutto le giovani generazioni. Una risposta in piazza? Non sappiamo. I giorni corrono velocissimi e pongono ogni giorno titoli nuovi, nuove priorità. Però l' enorme questione di chi possegga la legittimità democratica in questo Paese non lascerà ad altra cosa la sua pregnanza. Resterà attuale anche nell’autunno di un prossimo difficile scontro sociale. C’è da augurarsi, e da chiedere, che la dirigenza dei partiti di opposizione, dei sindacati, dell’associazionismo civile ne abbia piena consapevolezza.

Davide Ferrari
Strisciarossa, 7 agosto 2023

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martedì 6 giugno 2023

ABBIAMO... SI CHIUDE IL CASO BIBBIANO

ABBIAMO
Abbiamo, pochi amici e compagni ed io, le dita di una mano, condotto una battaglia assidua contro non solo e non tanto gli aspetti giuridici e legali della montatura di Bibbiano (ognuno ha il suo ruolo e la Magistratura deve operare senza il peso di campagne di opinione) ma per denunciare le conseguenze cui portava: il dileggio di ogni scienza, la limitazione drastica di ogni responsabilità pubblica verso gli abusi verso minori e infanti, la fine dei diritti individuali dell'età evolutiva. Spiace dirlo ma nessuna grande firma si unì e nessuno , nemmeno, mi chiese conto in positivo o in negativo di quello che scrivevo, anche nel mio partito che pure era sotto un attacco selvaggio..
Abbiamo orientato ugualmente, dall'angolino povero e mediadico nel quale operiamo, diverse migliaia di persone. Non è molto ma non è poco. Oggi complimenti a Claudio Foti ma soprattutto una richiesta a Schlein, a Conte ma forse ancora di più a Serra, a Lerner, a Damilano, a Feltri, a Nadia Urbinati ...pensiamo a cosa è successo...traiamone pubblicamente qualche conseguenza.
Con le streghe, sempre, sempre contro i cacciatori.


https://www.msn.com/it-it/notizie/other/caso-bibbiano-presunti-affidi-illeciti-foti-assolto-in-appello/ar-AA1ccAHj?cvid=ed94196dda224c6cb566528c951d0c45&ei=5&fbclid=IwAR05RGF13ZvFUfrCt3kMowGDqTkpEC434I23jzPjfzNfBCEDkGozfPleKns

venerdì 14 aprile 2023

Calenda e Renzi, "c'è qualcun' altro ?".

 

Calenda e Renzi, "c'è qualcun' altro ?".
Inutile infierire contro Calenda e Renzi, ma certo stanno facendo, entrambi, una pessima figura. Lo stanno dicendo tutti, o quasi. Da qui l'inutilità di ripeterlo all'infinito.
Meglio riflettere su un punto. La realizzazione di un centro lontano, ed anzi francamente ostile nei contenuti, dalla sinistra di governo, è una iattura per le basi stesse della nostra fragile democrazia,
che ha bisogno di un rapporto, oggi esiguo, fra popolo e istituzioni e quindi di una piattaforma progressista larga, plurale, rinnovata.
Ma è del tutto necessaria la presenza, visibile, di una proposta "centrista", moderata e unitaria che qualifichi il centrosinistra appunto come il suo nome richiede. Anzi, ce ne vorrebbero due, anche in questa epoca di semplificazioni.
Una, espressione di una cultura vicina alle radici cattoliche ed una laica, liberale.
Quando sentiamo Calenda enumerare le componenti del partito unico di centro che sogna udiamo una lista dell'intero scibile umano. Il risultato evocato da sommatorie confuse risulta invece infelice e comunque frutto unicamente di calcoli, approssimativi, di pura utilità politica.
Si dirá che il PD ugualmente è nato cercando di unire molto se non tutto delle tradizioni politiche preesistenti e si dirá che, da tempo, non occorre piú una rappresentanza specifica, bastano vocazioni pigliatutto, agili e moderne.
Ma se guardiamo a ciò che ha avuto successo nella storia contemporanea del centrosinistra troviamo episodi vincenti nei quali un'alleanza comprensiva ma non indistinta ha avuto al fianco una ulteriore proposta piú moderata. Cosí con l'Ulivo e Rinnovamento italiano. Viceversa, ad un maggioritarismo malinteso, diventato cecitá solitaria, non abbiamo successi da attribuire. Specularmente, nella seconda Repubblica, contiamo i fallimenti, in un centrismo isolato, di figure più robuste dei "nostri", per sostanza, Martinazzoli o per fama, Segni.
Viene da chiedersi se le due personalità oggi in questione siano in grado di comprendere le cause della loro reciproca empasse ed iniziare nuovamente un percorso che dovrebbe essere assai diverso dalle loro scelte recenti. Renzi pare cercare altri sbocchi per mantenersi nella mediaticità, mentre Calenda, forse più manovriero ed oggettivo, lancia qualche larvale apertura al PD di Schlein. Evidentemente il pessimo voto ricevuto a Milano e altrove li interroga sul futuro più prossimo. Il Pd, che Prodi invita a ricrescere anche al centro dove il Terzo polo non si impianterà più, dovrà valutare le cose "loro" con lungimiranza senza astiosità e senza tentare accaparramenti. Serve un altro centrismo, probabilmente, nei contenuti e negli approcci ed anche nei protagonisti. Una storiella di anni addietro racconta di un alpinista che, attaccato a quasi nulla sul ciglio di un baratro, visto che il Dio che ha invocato non lo aiuta, chiede al cielo: "Ehi lassù, c'è qualcun'altro?". Il PD e la sinistra, pur nell'abbrivio dato dalla novità Elly Schlein, assomigliano ancora a quello sventurato e forse, visti Renzi e Calenda,
dovrebbero chiedere alla celestiale atmosfera centrista, "c'è qualcun' altro?".
"Strisciarossa"

https://www.strisciarossa.it/evaporato-il-terzo-polo-ma-una-seria-proposta-centrista-e-necessaria/